Prima che la città diventi un deserto di asfalto bollente, è
bellissimo sfruttare la dolcezza delle giornate soleggiate di questi mesi,
quando le città sono ancora vive e possono essere riscoperte nel fine settimana.
Con questo post vorrei iniziarne una breve serie per
consigliarvi piacevoli e curiose passeggiate nel centro di Milano.
L'unica regola da seguire è abbandonare ogni frenesia e
riscoprire la meraviglia di alzare lo sguardo, prestare l'attenzione a un
dettaglio e dimenticare lo scorrere del tempo.
Inizio con una delle zone a mio parere più belle di Milano:
corso di Porta Venezia e dintorni. Qui si trovano i migliori esempi del Liberty
a Milano, un movimento artistico che personalmente amo molto per la grazia
e morbidezza delle forme e per il suo ispirarsi alla natura. Si tratta di uno
stile decorativo che mi fa sognare, evocando giardini fioriti e abissi marini.
Partiamo da Palazzo Castiglioni in Corso
Venezia al num. 47 (potete scendere alla fermata della metropolitana
Palestro-Linea Rossa).
Vai dalla parte opposta della
strada: la facciata merita uno sguardo d'insieme. Solo così si può apprezzarne
la mancanza di simmetria, le sporgenze ruvide e irregolari di bugnato che
conferiscono alla facciata un aspetto grezzo, come se si trattasse di una
parete rocciosa. Non ci si stupisce che il palazzo, voluto dall'ingegnere
Eugenio Castiglioni e dall’architetto Sommaruga, suscitò non poco scalpore se
si osserva il contrasto con le facciate pulite e equilibrate dei palazzi neoclassici
che costeggiano tutto il resto di corso Venezia.
Come se l'edificio non avesse
suscitato sufficiente scalpore, ai lati dell’ingresso vi erano due figure
femminili monumentali che giravano le spalle ai passanti mostrando le natiche
nude e sembravano invitare ad entrare nel palazzo. L'edificio fu presto
soprannominato dai milanesi "Cà di ciapp". Ma queste provocanti
presenze femminili non furono tollerate a lungo e, dopo essere state
protagoniste di irriverenti vignette umoristiche, vennero rimosse. Ora si
trovano alla clinica Columbus, lontane da occhi indiscreti. Tolte le due donne,
si aggiunse in seguito un fregio sopra l’ingresso realizzato con motivi
vegetali e con la testa di un bimbo che fa capolino ed osserva curioso una
lumaca, anche questo un simbolo usato spesso nel Liberty.
Credo che nella sala d'ingresso
si possa entrare per dare un'occhiata, chiedendo il permesso in portineria. Ma
se si vogliono scoprire anche altri ambienti del palazzo si può partecipare
alle visite che periodicamente vengono organizzate dal Centro Guide Milano
(www.centroguidemilano.net): occasioni da non perdere! (le foto degli interni
del Palazzo che pubblico in questo post
sono state scattate da me proprio durante una di queste visite guidate).
Un tempo l’edificio ospitava al
piano terra l’ufficio dell’ingegner Castiglioni, al primo piano i suoi
appartamenti, mentre il secondo piano veniva affittato. Questo tipo di utilizzo
fu una novità, pensata anche per sostenere la manutenzione del complesso.
Nell’atrio si possono ammirare i
capolavori in ferro battuto opera di Mazzuccotelli: le lampade, la cancellata
d'ingresso, la ringhiera dello scalone principale e le fioriere.
Nella realizzazione di questi
oggetti l’artista utilizzò, come decretava il Liberty, la linea curva, sinuosa,
riferendosi sempre alla natura, agli elementi vegetali e animali ed anche alle
curve del corpo femminile.
Ognuno può scegliere il suo
dettaglio preferito: il mio è stato questa conchiglia gigante posta con la sua
gemella agli angoli del corridoio a piano terra.
Si sale al primo piano tramite due scale che si
uniscono in un unico scalone che porta al secondo piano. Da qui si ammirano le
vetrate e il lucernario e si può osservare il perfetto connubio voluto dal Liberty
tra vetro e ferro, due materiali diversi, uno fragile e l'altro pesante, ma
che, sottoposto a calore, diventa duttile e modellabile.
Al primo piano si visita la sala dei pavoni
interamente decorata alle pareti con pavoni dorati su fondo rosa.
Tornati a piano terra, si osserva la facciata
opposta a quella principale, che guarda verso la Villa reale. Sembra quasi di essere in una serra molto luminosa, impreziosita dalla
fioriera in ferro a balconcino di Mazzuccotelli. Per colmare il dislivello che
presentava il terreno, vennero realizzate due scale che permettono di scendere
nel giardino retrostante.
Usciti da Palazzo Castiglioni andate in via Melegari al num. 2 per vedere l'originale Casa
Fidia, che ad ogni lato presenta una facciata diversa dall'altra attraverso
l'accordo di elementi romani (arco), greci (timpano) e l'impiego del mattone,
tipico della tradizione ambrosiana. L'inserimento poi di un elemento
architettonico di colore giallo sembra un omaggio allo stile della Secessione
viennese. Un patchwork che non può lasciare indifferenti.
Poco distante, in via dei Cappuccini al num.8, Casa Berri-Meregalli, in stile
eclettico. È l’ultimo esempio di Liberty a Milano.
Dai una sbirciatina al
corridoio d'ingresso: in fondo si vede una inquietante e aristocratica testa
marmorea dell'artista Adolfo Wildt.
Di questo artista è anche l’originale ex citofono
della poco distante Casa Sola-Busca in via Serbelloni: un gigante orecchio di marmo pronto ad
ascoltare.
Nei dintorni di Corso Venezia
alzate lo sguardo in via Malpigli al
num. 3 per ammirare la facciata ricoperta
di piastrelle in ceramica di Casa Galimberti, costruita
dall’architetto Bossi: un tripudio di giovani figure femminili e maschili
immersi in una natura bucolica e rigogliosa, un antidoto al proverbiale grigiore
della città.
Nella stessa via c’è Casa Guazzoni al num. 12,
visitabile su appuntamento la prima domenica del mese dalle 9 alle 13
(tel.3487306402).
In fondo alla via, ad angolo, un
edificio sempre in stile liberty presenta sopra il portone d’ingresso un volto
di donna che ricorda le raffinate stampe pubblicitarie di Mucha. Questo edificio fu un
tempo un magazzino per carrozze, un’officina, ed ora è una biblioteca.
Con i consigli mi fermo qui,
anche se la zona è ricca di molti altri particolari da scoprire: questo post
vuole solo essere un assaggio...
Una ragione in più per
passeggiare nei dintorni di corso Venezia in primavera: le facciate dai decori
floreali sono impreziosite dalle fioriture sui balconi in un tripudio di
bellezza!
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