In questi mesi per caso mi sono
imbattuta in romanzi ambientati in Normandia e Bretagna. Con l’immaginazione e
la lettura ho potuto così riassaporare sensazioni del viaggio in quelle terre
selvagge e evocative. Sono libri che ti consiglio vivamente. Hanno due
caratteristiche in comune: l’ambientazione, che aderisce ad ogni cosa in modo
da renderla indistinta e misteriosa, e la brevità, che mantiene vivo l’incanto
di un sogno fino all’ultima pagina.
Mercurio di Amélie Nothomb
Mercurio è una storia di un amore
anomalo, inclassificabile, rubato eppure assoluto. Una storia sui risvolti
misteriosi dei legami umani, in cui tutti i personaggi sono insieme vittime e
carnefici. Mercurio è un racconto che sfugge alle classificazioni, lasciandoci
pieni di sconcerto. Non c’è consolazione morale o una giustizia equa che
sciolga dubbi e interrogativi. Il doppio finale lasciato alla scelta del
lettore è la traccia tangibile di una storia che quasi sfugge al suo stesso
autore per la sua cruda complessità e l’assurda lucidità di ciò che rivela.
Alcune frasi del romanzo…
L’amicizia è una cosa strana: gli amici non si amano né per il loro
corpo né per le loro idee. Da dove proviene allora questo strano sentimento?
È
l’interlocutore che fa nascere la conversazione.
Con i grandi romanzi ogni lettore è autore. Gli si può far dire quello
che si vuole.
Ha paura di essere bella? La capisco, anche se io lo sono meno di lei.
Essere brutti è rassicurante: non ci sono sfide da raccogliere, basta
abbandonarsi alla propria sfortuna, farci i gargarismi, è così confortevole. La
bellezza invece è una promessa: bisogna poterla mantenere, bisogna essere
all’altezza. È difficile. Qualche settimana fa, lei diceva
che era un dono sublime. Ma non tutti hanno voglia di ricevere un simile
favore, non tutti hanno voglia di essere i prescelti, di vedere lo stupore
negli occhi degli altri, di incarnare i sogni degli uomini e di affrontarsi
allo specchio ogni nuovo giorno per constatare gli eventuali danni del tempo.
La bruttezza è stabile, fatta per durare.
Se non conosci l’autrice ti
consiglio di visitare il sito www.amelienothomb.com
dove puoi trovare la sua biografia, foto curiose che la ritraggono, immagini
del suo studio e video interviste. Amélie Nothomb scrive romanzi brevissimi, ma
complessi al punto da essere insieme crudeli e poetici.
Le luci di settembre di Carlos
Ruiz Zafon
Simone Sauvelle, rimasta vedova, è costretta a
lasciare Parigi e a trasferirsi con i propri figli, Irene e Dorian, sulla costa
della Normandia per lavorare come governante di un facoltoso fabbricante di
giocattoli, Lazarus Jahn. La nuova vita sembra scorrere tranquilla e solitaria:
Simone sente di aver trovato finalmente un luogo dove poter ritrovare la
serenità, Dorian si immerge nella sua passione per la geografia e le mappe,
Irene scopre l’amore. Ma qualcosa o qualcuno sta minacciando la loro felicità.
Troppi sono i misteri a Cravenmoore, la tenuta di Lazarus, e le leggende di
Baia Azzurra raccontano di strane luci che si accendono all’imbrunire
sull’isola del faro abbandonato, durante gli ultimi giorni d’estate. Un romanzo
minore di Zafon ma che conserva il gusto di una trama ben congegnata e di una
scrittura evocativa e fascinosa, a cui lo scrittore ci aveva abituato nei suoi
romanzi di successo.
Alcune frasi del romanzo…
Il mare ha
questa capacità; restituisce tutto dopo un po’ di tempo, specialmente i
ricordi.
Non valeva la
pena perdere tempo cercando di cambiare il mondo; bastava evitare che il mondo
cambiasse noi.
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