Nelle
vicinanze di Cagnes-sur-Mer, un borgo della Costa Azzurra, si trova un luogo
speciale: la casa in cui visse per molti anni il pittore Renoir. Visitare Les
Collettes, questo il nome della proprietà, significa assaporare i colori dei quadri
di Renoir, significa entrare in un mondo fatto di riflessi di luce filtrati dal
fogliame di ulivi secolari. I quadri di Renoir sembrano prendere vita e il
visitatore non può che immergersi nella stessa calda e avvolgente atmosfera che
ha ispirato il pennello del pittore.
Per
raggiungere l’ingresso della casa si attraversa parte del giardino: un parco di
ulivi antichissimi. I loro spettacolari tronchi contorti e nodosi sono
capolavori di eternità. Questi alberi furono spesso il soggetto preferito dal
pittore, dai cui dipinti traspare tutto lo stupore e l’ammirazione per questi
esempi di bellezza che hanno fatto del tempo la propria forza e che, contorcendosi,
a fatica, si elevano al cielo. Forse Renoir, osservando questi tronchi
ritorcersi su se stessi, non doveva sentirsi molto diverso: anch’egli
ingobbito, scavato dalla vecchiaia, con le mani deformate dalla malattia,
eppure con ancora tanta voglia di vivere, dipingere, di stare sotto il sole,
come questi ulivi millenari, di immergersi nella luce, nei colori della natura
e di riuscire a comunicare a tutti il suo profondo amore per la bellezza.
Renoir,
malato di artrite, continuò a fare ciò che amava di più: dipingere, nonostante
questo dovesse causargli fatica e sofferenza. Nella casa sono esposti alcuni
quadri della sua produzione più tarda: i colori non si incupiscono per la
vecchiaia, ma al contrario spiccano delicati e luminosi allo stesso tempo, le
forme delle sue modelle restano morbide e arrotondate: l’insieme sembra più il
risultato di una mano nel pieno della giovinezza che malferma e sofferente.
Questo perché Renoir seppe conservare nella sua tavolozza l’amore per la vita.
L’unica nota concessa a quella particolare malinconia tipica della vecchiaia si
trova forse negli sguardi: inumiditi, struggenti.
La
luce non manca in casa Renoir, le vetrate permettono a chi visita l’interno di
avere ampie cornici da cui assaporare la luminosità del giardino circostante.
Salendo le scale, sulla destra, si entra nella stanza più suggestiva della
casa: l’atelier del pittore, esposto a nord, inondato dalla luce proveniente da
un’enorme vetrata. Tutto nella stanza sembra attendere il ritorno del pittore:
gli abiti indossati dalle modelle, il divanetto per la posa, il cavalletto, le
tele appoggiate qua e là, i pennelli, la tavolozza. Tra gli oggetti dell’atelier
un abito rosso, da pagliaccio, che fece guadagnare al figlio di Renoir un
trenino per aver sopportato la fastidiosa calzamaglia durante tutta la seduta
di posa. Come Rembrandt, Renoir amava ritrarre la sua famiglia e giocare con il
teatro. Un dettaglio curioso: la grande vetrata è protetta da una rete
metallica e questo perché un giorno Renoir si trovava nel suo atelier a
discutere con un altro pittore, quando, all’improvviso la discussione fu
interrotta bruscamente dal fracasso del grande vetro rotto. Colpa di un lancio
imprudente di uno dei suoi figli, impegnato a giocare nel giardino. Questo per
dire che Renoir non fu mai un pittore che trovò la sua ispirazione nella
solitudine, ma piuttosto nell’affetto familiare e nella vitalità dei suoi figli
bambini.
Vi
sono altre stanze al secondo piano, tra le quali un altro atelier, di piccole
dimensioni, utilizzato nella stagione invernale, quando il grande atelier,
esposto a nord, doveva risultare troppo freddo. Dalle finestre del secondo
piano la vista spazia lontano: si vede il mare e l’azzurro del cielo si unisce
con quello del mare, in contrasto con il verde intenso della vegetazione.
La
magia però si completa camminando nel parco di ulivi: nulla è cambiato da
quando Renoir poggiava il cavalletto per trasformare una tela bianca in un inno
al colore illuminato dalla luce.
La
casa di Renoir con il suo giardino è un posto magico, uno di quei luoghi in cui
si vorrebbe poter far ritorno, per ritrovare la serenità e provare la calda sensazione
che la vita può essere vissuta in nome della bellezza.
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che buontemponi questi pittori!! ;-)
RispondiElimina;)... certo questo succede solo agli artisti che hanno la fortuna di essere capiti: Renoir è stato uno di questi. Grazie per aver letto il post:) Ciao!
RispondiEliminagià. pensa come gli staranno girando le balle a Van Gogh nell'aldilà mentre vede che i suoi quadri ora valgono milioni di euro..:-)
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