sabato 28 aprile 2012

Il mare a Mont-Saint-Michel





Taci, anima mia! Tacete, campi chiazzati!
Sopra il cruccio dei vostri ricordi fragili e brevi
brilla un monte grande, che ha la cima in cielo.

Per Denez




Una visita al Mont-Saint-Michel è un piacere della stessa specie di quello che si prova a sfogliare le strane acqueforti in cui Piranesi incideva sulla patina nera i suoi incubi architettonici.
Salite, scendete, a ogni istante vi trovate a un livello diverso, seguite corridoi oscuri, a tratti nella montagna, a tratti nelle nuvole
(Théophile Gautier, Quand on voyage, 1865)




Più oltre, cavalcando sulla nebbia, si ergeva Mont-Saint-Michel, come un'isola fuggitiva arenata nella marea.

(da Le luci di Settembre di Carlos Ruiz Zafon)




M prima di tutto avevo aperto le mie tendine, impaziente di sapere quale fosse il Mare che scherzava quella mattina lungo la riva, come una Nereide.
Ciascuno di quei Mari infatti non rimaneva mai più di un giorno. Il giorno seguente ve n'era un altro, che a volte gli somigliava.
Ma non vidi mai due volte lo stesso.
(Marcel Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore, da Alla ricerca del tempo perduto, 1919)


Irene poté contemplare l'immensità della grande spiaggia deserta e selvaggia che si estendeva fino alle nebbioline che avvolgevano Mont-Saint-Michel, un castello che svettava tra le brume.

(da Le luci di settembre di Carlos Ruiz Zafon)




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