domenica 26 febbraio 2012

Viaggio in Normandia e Bretagna: Avranches e Mont-Saint-Michel

Nessun viaggio in Normandia che si rispetti può mancare una tappa a Mont-Saint-Michel. Il miglior modo di goderne la suggestione e l’incanto è guardare Mont-Saint-Michel da lontano. Il monte appare come un miraggio che inganna la mente, un magico sortilegio. Questo perché la distanza offre il vantaggio di nascondere le folle di turisti, la distesa di macchine e pullman e l’abuso di marketing.


Un consiglio: arriva a Mont-Saint-Michel nel pomeriggio inoltrato, quando il flusso di visitatori ha una direzione opposta alla tua. Il caos delle macchine in coda sulla strada d’accesso non è piacevole, ma è segno che la maggior parte dei turisti, soprattutto la massa caotica e numerosa dei gruppi organizzati, se ne sta andando.

Un altro consiglio, che mi è stato dato da una persona di fiducia e viaggiatrice appassionata: non raggiungere l’abbazia attraverso la porte de l’Avancée e la via principale, spesso affollatissima, ma segui la muraglia a sinistra in direzione della Tour des Fanils, passa sotto il portico e segui la via che serpeggia fino al cammino di ronda. Arriverai comunque a destinazione e potrai gustare il panorama sulla baia. Mont-Saint-Michel rivelerà attraverso questo percorso tutta la sua labirintica bellezza e ti sembrerà di essere in uno dei geniali dipinti di Escher.

Ultimo consiglio: in zona parcheggio troverai un cartello che indica l’orario in cui è previsto l’arrivo della marea, puoi anche richiedere il calendario sugli orari delle maree all’ufficio turistico, presso la porte de l’Avancée. Se vuoi osservare l’avanzare delle acque attorno a Mont-Saint-Michel devi farti trovare sui bastioni circa due ore prima dell’orario indicato sul cartello esposto nel parcheggio. Bisogna avere pazienza e l’impressione è che non stia per succedere nulla, ma il fenomeno si manifesta con una certa rapidità perciò non bisogna perdere gli attimi giusti per gustarsi lo spettacolo. L’attesa può stancare, ma lo stupore e la meraviglia sono garantiti per i più tenaci.

…in realtà i consigli non sono finiti…

Non mancare di acquistare una scatola dei biscotti La mère Poulard: sono deliziosi! La ricetta è un segreto che si è tramandato fino ad oggi da generazioni. Penso che riserverò un post alle scoperte gastronomiche in Normandia e Bretagna, perché ho molti indirizzi da consigliare.

Un’ottima introduzione alla storia di Mont-Saint-Michel è una sosta nella vicina cittadina di Avranches, dove si trova lo Scriptorial d’Avranches – Musée des Manuscrits du Mont-St-Michel.
Si tratta di un museo che racconta le vicende legate all’abbazia di Mont-Saint-Michel e alla sua biblioteca, che raggiunse il suo apogeo nell’XI secolo, per poi attraversare tempi duri tanto da arrivare al trasferimento del patrimonio librario ad Avranches, dove oggi sono infatti conservati i manoscritti. La prima parte del museo espone la storia costruttiva dell’abbazia e i pochi oggetti del tesoro sopravvissuti agli anni napoleonici. Tra questi mi hanno colpito soprattutto i reliquari: incredibili manufatti, oggetti preziosi che sembrano riprodurre in miniatura il profilo delle cattedrali gotiche. Durante la visita si scoprono le più importanti leggende legate a Mont-Saint-Michel. D’altra parte un luogo che per sua natura diventava alternativamente terraferma e isola in mezzo al mare non poteva non suscitare miti e leggende tra gli uomini del Medioevo. La leggenda vuole che l’abbazia venne fatta costruire dal vescovo di Avranches, Odone, per volere dell’Arcangelo Michele, il quale arrivò a perforare il cranio del vescovo per spronarlo a superare gli iniziali indugi. Il cranio forato di Odone è conservato ancora oggi come reliquia nella cattedrale.
Esiste una curiosa leggenda sulla trasformazione di Mont-Saint-Michel in isola. Si racconta che i due religiosi mandati dal vescovo di Avranches in Puglia per recuperare una reliquia di san Michele trovarono al loro ritorno scomparsa la foresta di Scissy, che si estendeva attorno a Mont-Saint-Michel, e il luogo magicamente trasformato in isola. La leggenda non spiega il mistero. Oggi si pensa che la separazione di Mont-Saint-Michel dalla terraferma fu dovuta ad un maremoto, oppure, altra ipotesi, i due monaci rimasero impressionati dall’opera di dissodamento svolta dai fratelli durante la loro assenza. È comunque probabile che dovesse veramente esserci una foresta, perché sono stati ritrovati dei tronchi d’albero nella sabbia; perciò la leggenda, come spesso accade, contiene in sé qualcosa di vero che appare misterioso soltanto perché sepolto nella memoria.
La seconda parte del museo invece descrive nel dettaglio le tecniche legate all’arte degli amanuensi. L’ultima sala espone alcuni dei tesori dello scriptorium  e della biblioteca di Mont-Saint-Michel, tra cui testi classici, commentari di testi sacri, trattati di medicina. Per chi ama i codici miniati questa è una meta da non perdere.    

Nel periodo estivo il complesso abbaziale si anima con lo spettacolo di luci e suoni "Chant d'ombres à la Merveille". Non è il miglior modo di visitare l’abbazia se si vuole approfondirne la storia o gli aspetti artistici e architettonici, ma è sicuramente perfetto per lasciarsi trasportare dalla suggestione del luogo. L’abbazia diventa un palcoscenico di giochi luminosi e musica: il suono di un flauto dimostra la perfetta acustica del refettorio immerso nell’oscurità, dal soffitto dello scriptorium pendono riproduzioni di lettere miniate che investite da fasci di luce creano, come prismi, arabeschi sulle pareti, la chiesa è invasa dal suono flessuoso di un’arpa e dal portale d’ingresso spalancato entra la fresca brezza marina e i suoni della notte, i bastioni esterni sono animati dalle voci di un coro che l’immaginazione fa sembrare un canto di sirene o l’accordo di voci fatate.

Ecco alcuni dei consigli che mi sento di darti avendo già vissuto l’esperienza di visitare Mont-Saint-Michel. Sono sicura che però non ti mancheranno le sorprese!





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