venerdì 1 novembre 2013

Curiose scoperte per gallerie d’arte…



Il tempo vola, questa non è una scoperta recente, e il blog è rimasto piuttosto silenzioso in quest’ultimo periodo. Ma nel poco tempo libero qualche scoperta in fatto di arte non è mancata, per allargare lo spirito e suscitar meraviglia.

Vorrei raccontare di una visita a Antonio Colombo Arte Contemporanea, galleria milanese di via Solferino 44.

Al momento gli spazi della galleria sono trasformati nel mondo pieno di inventiva di El Gato Chimney. All’ingresso una scritta giocosa ed enigmatica “Crossroads”, incrocio, che invita il visitatore a entrare e insieme lo spinge a scegliere una direzione.


 



I dipinti di El Gato Chimney sono infatti un viaggio pieno di enigmi, misteri, significati reconditi, citazioni, trabocchetti, richiami alla tradizione popolare dei proverbi, giochi di parole.




La sua è una pittura scatenata nella molteplicità dei temi, dei rimandi, delle verità nascoste, che contiene richiami al folklore, all’antropologia e alle tradizioni pittoriche più disparate: da certi sfondi che ricordano la pittura rinascimentale italiana, a creature brulicanti e ingegnosamente concepite alla Bosch, di cui l’artista ripropone i colori brillanti, quasi smaltati.



Ognuno può intraprendere il proprio percorso, scovare l’immagine più curiosa, interrogarsi sul valore degli oggetti fluttuanti, delle lettere scomposte che si inseriscono abilmente nei quadri di El Gato, l’importante è lasciarsi conquistare da questo mondo, scegliere all’incrocio la strada che porta ad una realtà-altra, che scende in profondità oppure va oltre il sensibile.



Affascinati dal mondo magico di El Gato, si arriva ad uno spazio della galleria che si chiama Little Circus, concepito come una stanza-mondo racchiuso in se stesso. Ora questo spazio simile ad una cinquecentesca Wunderkammer ospita la personale di Vanni Cuoghi, concepita non come un insieme di opere ma come un’installazione. Sulla parete di fronte trova posto una misteriosa mappa, disegnata alla maniera delle antiche carte geografiche, che racconta di un viaggio di scoperta su un’isola ignota, popolata di creature fantastiche.


Lungo le pareti della stanza, in teche di vetro dalle piccole dimensioni, sono ospitate le immaginarie erbe e le sconosciute creature dotate di straordinari poteri raccolte e catturate sull’isola, le prime realizzate dall’artista intagliando scatole di medicinali, le seconde con delicati acquarelli inseriti in minuscole gabbie di carta.



 
 


 
 
Per ogni teca una didascalia che riporta il luogo del ritrovamento, le proprietà e le caratteristiche comportamentali osservate, con l’ironico intento di motteggiare il tipico approccio scientifico della cultura occidentale dal Rinascimento in poi, che tutto deve comprendere, classificare, catalogare e sottomettere ad una utilità. E così anche il visitatore assiste al piegarsi dell’iniziale spirito quasi fanciullesco della scoperta e dell’esplorazione ad una mentalità utilitaristica che concepisce il mondo come qualcosa da dominare e sfruttare. Un progetto, quello di Vanni Cuoghi, che unisce insieme meraviglia e riflessione, fantasia e filosofia, arte e storia.     




La mostra di El Gato Chimney prosegue fino al 9 novembre; la mostra di Vanni Cuoghi sarà visitabile fino al 16 novembre.










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