giovedì 15 dicembre 2011

Riscoprire i classici: “Il fantasma di Canterville e altri racconti” di Oscar Wilde

La raccolta di racconti proposta nell’edizione Oscar Mondadori è perfetta per le fredde sere invernali da passare sotto le coperte in compagnia di una piacevole lettura. Si tratta di godibilissimi divertissement letterari usciti dalla penna brillante e arguta di Oscar Wilde.

Il primo, Il delitto di Lord Arthur Savile. Studio sul dovere, è un beffardo e ironico racconto di un assassinio. La buona società vittoriana del tempo è ritratta con esilarante efficacia. Wilde conferma la sua capacità di istillare in una singola frase, in un motto opinioni e giudizi illuminanti. Gli aforismi, per cui egli è diventato a ragione tanto celebre, punteggiano qua e là il testo: “Sin da ragazza avevo scoperto l’importante verità che nulla si avvicina all’innocenza quanto un po’ di anticonformismo”; “penso che tutti dovrebbero farsi leggere la mano una volta al mese per sapere ciò che non dovranno fare. Lo faranno ugualmente, ma è così piacevole l’esserne avvisati”; “la correttezza non è mai interessante”; “non sono affatto cinica, ho solo molta esperienza, il che, tuttavia, è la stessa cosa”; “i dettagli sono le uniche cose interessanti”; “non si deve mai far attendere una dama. Il bel sesso tende a essere impaziente”.

Il secondo racconto, La sfinge senza enigmi. Acquaforte, è brevissimo. In pochi tocchi Wilde riesce a restituire sulla pagina il bisogno tipicamente femminile di mistero, di emozione. La protagonista è vittima della sindrome di madame Bovary, dell’esigenza di impersonare il ruolo di eroina della propria vita.
Il terzo, Il fantasma di Canterville. Romance material-idealista, è un racconto delizioso. Wilde riesce a reinterpretare in chiave comica e sentimentale le novelle gotiche e dell’orrore tanto in voga ai suoi tempi. La vicenda è nota a tutti, ma non si può non lasciarsi conquistare dalla storia di questo fantasma spietato e peccatore che viene relegato nella soffitta del maniero in cui si aggira da secoli terrorizzando i suoi inquilini per colpa dei brutti tiri di un gruppetto di agguerriti ragazzini americani, ed è costretto a usare i pastelli della giovane Virginia Otis per rifare sul pavimento la macchia di sangue, ultima vestige del delitto da lui commesso, cancellata ogni giorno con il Super-smacchiatore e Detergente Pinkerton. Solo grazie alla compassione della giovane Virginia il fantasma di Canterville potrà redimersi dal suo passato di sangue e violenza e riposare sotto la soffice terra bruna, senza avere né passato, né futuro, riappacificato con la vita, in pace.
L’ultimo racconto, Il milionario modello. Nota di ammirazione, garantisce un happy ending come solo una divertente commedia con agnizione finale sa offrire.
Insomma, si tratta di gustosi racconti brevi dallo stile raffinatissimo che ci ricordano quanto è bello farsi raccontare delle storie.      



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