giovedì 31 luglio 2014

Frammenti del tempo perduto e ritrovato: Giugno

Il mese si è aperto con un evento annuale a cui volevo partecipare da tempo: Musei a cielo aperto. Una manifestazione che a Milano si tiene nello splendido cimitero monumentale della città. I viali e gli spiazzi del cimitero si animano con visite guidate, lettura collettive, interpretazioni teatrali.
Ho assistito alla recitazione di passi dall'Antologia di Spoon River in uno dei cortili, seduta su un prato dal profumo di menta, intenso ma gentile, e circondata da lapidi e volti di marmo muto.
Poi ho fatto una passeggiata tra i viali per scattare qualche fotografia prediligendo le sculture di angeli tra i più vari e diversi monumenti funerari.



Per soddisfare il bisogno d'arte ho visitato la mostra di Klimt a Palazzo Reale di Milano, che, devo dire, non ho trovato esaustiva, pur essendovi esposti dei capolavori, tra cui Fuochi fatui, e pur avendo trovato interessante il commento critico di Eva di Stefano nell'audioguida.




 
 
Giugno è anche stato il mese delle visioni cinematografiche interessanti.
Prima fra tutte: Il settimo sigillo di Bergman. Finalmente ho visto questo classico e ne sono rimasta davvero toccata, in particolare per la profondità della voce del cavaliere crociato Antonius Bolck, nella sua incessante domanda su Dio e la fede, la bellezza della fotografia, con il suo bianco e nero carico di valenze simboliche, e l'ironia personificata dallo scudiero Jons. La storia del film di Bergman segue il ritmo delle danze macabre medievali, in cui la morte convive con i vivi, gioca una partita a scacchi con le loro esistenze e si insinua implacabile nelle pieghe dell'esistenza: in un eterno ciclo di morte e rinascita, crisi e rinnovamento.
 
 
 
Questo mondo è più che sufficiente per me.
Lo ricorderò questo momento: il silenzio del crepuscolo, il profumo delle fragole, la ciotola del latte, i vostri volti su cui discende la sera, Michael che dorme sul carro, Jof e la sua lira... Cercherò di ricordarmi quello che abbiamo detto e porterò con me questo ricordo delicatamente come se fosse una coppa di latte appena munto che non si può versare. E sarà per me un conforto, qualcosa in cui credere.
 
 
 
 
 
Il secondo è un altro capolavoro, il film d'animazione di Miyazaki: La città incantata. Una storia sull'amicizia, che solo i bambini sanno vivere nella maniera più autentica, totale e coraggiosa.
 
 
 
 
Infine l'ultimo film, illuminante e scoperto grazie ad un consiglio prezioso: Peaceful Warrior, tradotto in italiano "La forza del campione". Il film è ricco di frasi significative, illuminanti per chi deve affrontare una prova difficile.
 
"Sapere non equivale a saggezza."
"E qual è la differenza?"
"Sai pulire un parabrezza, vero?"
"Sì."
"La saggezza sta nel farlo."
 
“Tutti ti dicono cosa devi fare e cosa è meglio per te. Lo fanno perché non vogliono che trovi le tue risposte. Vogliono che tu creda alle loro”
“Lasciami indovinare, tu vuoi che io creda alle tue”
“No. Io voglio che tu smetta di cercare informazioni dall’esterno e inizi a cercarle dentro di te”
“Cosa sei, il membro di una setta o qualcosa di simile?”
“Le persone hanno paura di cosa c’è dentro di loro, ma quello è l’unico posto in cui riusciranno a trovare ciò di cui hanno bisogno”

 
 
Approfittando del bel tempo e di un'estate dal caldo non ancora soffocante ho fatto una piacevole passeggiata alla scoperta di una nuova zona di Milano: il quartiere Porta Nuova, a ragione definita "la città che sale" citando un famoso quadro di Boccioni. Con le luci del tramonto, le superfici specchianti dei nuovi grattacieli, le strade e le piazze nuove al punto da non essere quasi ancora colonizzate da chi vi abita, il quartiere mi ha fatto provare la sensazione di scoprire qualcosa di giovane, nuovo, che soltanto poco prima non esisteva e che deve ancora trovare una propria identità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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